Le leggi anti-uomo che le femministe hanno voluto per ‘proteggere le donne’ hanno invece portato ad un aumento del 60% del numero di vittime di violenza domestica. Lo rende noto la economista Radha Iyengar dell’Università di Harvard in un articolo apparso sul New York Times del 7/8/2007, da cui estraiamo la seguente traduzione. Titolo originale:
The Protection Battered Spouses Don’t Need.
Due decenni fa, per ridurre la violenza domestica, alcuni stati vararono leggi di “carcerazione preventiva” secondo cui i poliziotti che intervenivano non dovevano valutare se la persona accusata fosse davvero violenta: dovevano arrestarla in ogni caso in cui qualcuno denunciava un abuso.
Pareva una buona idea, ma oggi sembra che la legge ha avuto un effetto mortale: il numero di omicidi commessi fra partners è significativamente maggiore negli stati che hanno questa legge rispetto agli altri stati. […]
Ho recentemente studiato il numero di omicidi prima e dopo l’entrata in vigore di queste leggi. Nella media nazionale, il numero di omicidi è calato, probabilmente grazie alle campagne di sensibilizzazione. Ma negli stati con leggi di carcerazione preventiva, gli omicidi sono saliti del 50% rispetto agli stati senza queste leggi.
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